3 – 4 maggio 2025

SALA MUSICA, VIA MAGENTA 13

SUVERETO

Il tema della creatività, soprattutto nella sua intersezione tra natura e cultura, è di grande attualità e rilevanza. La creatività non è solo un processo artistico o intellettuale, ma una forza dinamica che può essere plasmata dalle influenze naturali e culturali che circondano gli individui.

Gli interventi proposti permettono di esplorare come la creatività si manifesti nelle arti, nelle comunità e nell’innovazione, evidenziando i legami tra l’ambiente naturale, il contesto sociale e il patrimonio culturale. La natura ha storicamente ispirato artisti, poeti, scienziati e pensatori, mentre la cultura forma la base su cui le esperienze creative si sviluppano.

Il convegno offre uno spazio di riflessione su come questi due poli – natura e cultura – si intersechino per favorire nuove forme di espressione e per creare opportunità di trasformazione sociale attraverso il potere dell’arte.

Sabato 3 Maggio 2025

ore 17:30

L’ARTE CHE NASCE DALLA NATURA

Incontro con JULIA ARTICO, Land Artist
a cura di Eleonora Di Fortunato

Serenità, atmosfere naturali, scenari boschivi e un senso di tranquillità che trasporta in una dimensione favolistica: queste sono le suggestioni che emergono dalle opere di Julia Artico, artista friulana che trasforma elementi naturali in sculture dal forte potere evocativo.

Tra tutti i materiali, il fieno è quello che più di ogni altro accompagna il suo processo creativo. Non si tratta per lei di una semplice materia prima, ma di una presenza viva con cui entrare in connessione. Nel suo studio, il fieno non è solo parte delle sue opere, ma anche dell’ambiente che la circonda: lo utilizza per creare il suo pensatoio-giaciglio, un luogo dove ideare, riposare e dare forma alle sue creazioni più complesse. Una sorta di sala parto artistica, in cui fili d’erba nati dalla terra rinascono attraverso le sue mani, trasformandosi in arte.

Le sculture di Julia Artico vivono, profumano di natura, mutano nel tempo e infine ritornano alla terra, completando un ciclo in perfetta armonia con il mondo naturale. Sono opere che evocano qualcosa di ancestrale e profondo, recuperando gesti e manualità antiche che si intrecciano con le energie primordiali della materia.

Un’arte che non solo rappresenta la natura, ma che ne è parte integrante, creando un ponte tra passato e presente, tra uomo e ambiente, tra materia e spirito.

ore 18:00

CONCERTO

Violoncello e violoncello di fieno, RICCARDO PES

Un concerto unico, in cui arte e musica si fondono in un’esperienza sensoriale straordinaria. Riccardo Pes, virtuoso violoncellista e compositore, darà voce a un’opera d’arte suonante: il Violoncello di Fieno, scultura realizzata da Julia Artico. Uno strumento tanto affascinante quanto effimero, capace di emettere un suono sottile, vibrante e carico di suggestioni.

Riconosciuto per la sua tecnica impeccabile e la profondità interpretativa, Riccardo Pes è un artista poliedrico, capace di spaziare dalla tradizione alla sperimentazione, esplorando repertori classici e contemporanei con grande sensibilità musicale. La sua carriera internazionale lo ha portato a calcare palcoscenici prestigiosi come la Royal Albert Hall di Londra, la Sala Sinopoli di Roma, il Teatro Giovanni da Udine, e molti altri, collaborando con orchestre e festival di fama mondiale.

Questo evento è più di un concerto: è un dialogo tra suono e materia, tra musica e natura, tra passato e futuro. Un’occasione per immergersi in un’atmosfera avvolgente e lasciarsi trasportare dalle vibrazioni di uno strumento unico al mondo.

Domenica 4 Maggio 2025

ore 9.30

Registrazione partecipanti e saluti istituzionali

Introduzione a moderazione, Eleonora Di Fortunato

ore 10:00

Nel silenzio dei luoghi
Paesaggi sonori come chiavi di lettura per educare al territorio

Lorena Rocca, professoressa ordinaria di Geografia umana e Didattica della geografia presso il Dipartimento formazione e apprendimento (DFA) della Scuola universitaria professionale della Svizzera italiana (SUPSI).

Il silenzio è davvero un’assenza di suono o, piuttosto, una forma più profonda e densa di ascolto? Le neuroscienze e la filosofia si interrogano da tempo su questa soglia percettiva: ciò che chiamiamo silenzio non è forse una modalità altra di sentire?

Ascoltare il paesaggio significa entrare in relazione con ciò che non è immediatamente visibile, con le dimensioni fragili e immateriali del territorio. I suoni – e le pause che li circondano – raccontano spazi, abitudini, vissuti e identità. Educare attraverso i paesaggi sonori implica un’attenzione nuova alla geografia del quotidiano, che include sensazioni, atmosfere, risonanze emotive. In questa prospettiva, un approccio capace di toccare il territorio e di lasciare un’impronta trasformativa, restituendo all’ambiente e all’uomo un materiale su cui lavorare in maniera creativa, appare quanto mai necessario.

Il suono e il silenzio diventano così strumenti cognitivi, espressivi e pedagogici per esplorare le relazioni tra natura, cultura e comunità, promuovendo forme di conoscenza sensibile, partecipata e interdisciplinare.

ore 10:30

La pietra irregolare: l’esperienza dell’outsider art nella connessione uomo- natura.

Silvana Castellucchio, formatrice aziendale, arteterapista specializzata in giftedness.
Massimo Negri, architetto, arteterapista e formatore. Co-fondatori di Dueeventi, collaborano con LabTalento – Università degli Studi di Pavia.

Un evento occasionale ha segnato, nella storia dell’arte, l’inizio di un processo creativo e comunicativo tra uomo e natura durato oltre vent’anni. Questa vicenda si inserisce nell’arte definita da André Breton come outsider art, un’espressione che si sottrae alle regole della cultura dominante per seguire percorsi indipendenti e autentici.

Attraverso il pensiero e la poetica di un artista profondamente connesso alla natura, i relatori esploreranno il dialogo quotidiano che da essa è scaturito: un intreccio continuo tra uomo e ambiente, tra individuo e cultura. L’obiettivo è proporre un cambio di prospettiva, superando la tradizionale lettura dell’influenza reciproca tra uomo e natura.

L’outsider art offre infatti un accesso immediato e privilegiato a una creatività che sfugge a ogni definizione, aprendo nuove possibilità di comprensione e relazione con il mondo naturale.

 

ore 11.15

Coffe break

ore 11.30

Culture e Comunità Creative: il ruolo del patrimonio culturale nell’innovazione artistica e nell’inclusione sociale.

Giulia Lampugnani, Ricercatrice Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” Università degli Studi di Milano Bicocca.

La cultura rappresenta un ambiente fertile per la creatività, un serbatoio inesauribile di idee da cui nascono nuove forme espressive. Studiare come le comunità artistiche valorizzano il proprio patrimonio per generare innovazione è essenziale per comprendere il potenziale trasformativo dell’arte e il suo ruolo nell’inclusione sociale.

Attraverso l’analisi di case study, verranno presentati esempi di teatro, musica e arti visive che hanno saputo reinterpretare le tradizioni locali in chiave contemporanea. Particolare attenzione sarà rivolta a progetti europei e locali che hanno promosso l’integrazione sociale attraverso la cultura, con un focus sul progetto scolastico europeo Teatro e Patrimonio Tradizionale Toscano. Questa iniziativa ha utilizzato il teatro come strumento per far emergere talenti artistici tra i giovani studenti, rafforzando al contempo la consapevolezza del patrimonio culturale locale.

ore 12.30

Il suono e la musica, mediatori di crescita tra natura e cultura.

Leonardo Menegola, Ricercatore in Didattica e Pedagogia Speciale, Dipartimento di Scienze Umane per la Formazione “R. Massa” Università degli Studi di Milano Bicocca, PEPAlab, LISP.

La creatività può diventare uno strumento di cura e benessere, soprattutto quando si intreccia con il suono, la musica, la natura e la cultura. Il dato sonoro-musicale affonda le sue radici in un substrato naturale e universale, ma si struttura in forme culturali condivise, dando vita a significati, identità e connessioni sociali.

Attraverso esempi ed esperienze sonore, verrà esplorato il potenziale della musica come mediatore educativo e di cura, capace di favorire inclusione, partecipazione e condivisione. Particolare attenzione sarà dedicata alla trasformazione del suono e della vibrazione in elementi simbolici ed espressivi, rivelandone il ruolo nella costruzione dell’emozione, della memoria e dell’identità collettiva.

In un’epoca in cui il benessere psicofisico è sempre più al centro del dibattito, questa riflessione propone un approccio all’esperienza musicale focalizzato sull’“essere”, promuovendo contesti educativi e di vita più inclusivi e stimolanti.

Al termine dell’incontro, seguirà un’attività esperienziale di laboratorio per approfondire in modo pratico e immersivo i temi trattati.

ore 13.15

Spazio al confronto

Un momento di dialogo per condividere riflessioni, spunti e prospettive emerse durante il convegno, tracciando insieme le conclusioni della prima parte della giornata.

A seguire – Buffet Un’occasione conviviale per continuare il confronto in un’atmosfera informale, gustando insieme sapori e suggestioni.

Ore 14:30

Arte, comunità, patrimonio

Sara del Bene, artista e consulente in benessere organizzativo
Ideatrice nel 2018 a Bruxelles di Well-Being ART Work (Ben-essere, Arte, Lavoro). Lavora con istituzioni internazionali e locali per progetti di cittadinanza attiva, e di coesione attraverso l’arte.

L’intervento vuole descrivere un viaggio personale e una pratica professionale che ha portato alla creazione di installazioni immersive, dinamiche e radicate.

Come può un intervento artistico creare comunità? Secondo Sara Del Bene, la sfida è quella di far dialogare arte, comunità e patrimonio, proponendo opere d’arte che siano un esercizio di creatività collettiva. La pratica artistica, dalla formazione in scultura, si è orientata verso installazioni partecipative e site-specific. Creando così degli interventi artistici progettati e realizzati appositamente per un determinato luogo, con preferenza per spazi pubblici, collaborando da vicino con istituzioni e realtà locali. Il frutto del suo percorso sono opere che possono essere definite immersive, dinamiche e radicate, con una ricerca continua di materiali di origine naturale. In questa occasione l’artista si focalizzerà su interventi artistici sviluppati in Toscana.

Ore 16:30

Chiusura deI lavori

Si conclude il percorso di approfondimento, lasciando spazio a nuove idee e connessioni da portare avanti.

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